La potenza della letteratura per l’infanzia
La potenza della letteratura per l’infanzia
(di Ieris Astolfi)
Per molti anni la letteratura per l’infanzia (infanzia e adolescenza)[1]è stata considerata paraletteratura, cioè letteratura inferiore a quella dei poeti e scrittori classici, antichi e contemporanei. A partire dagli anni 80, invece, questa produzione letteraria è diventata motivo di studio che le ha permesso di salire, da un gradino basso e poco considerato, a livello di produzione letteraria vera e propria. Oggi nelle Università umanistiche si studia la letteratura per l’infanzia e tutte le sue potenzialità intrinseche sono state svelate a coloro che in un modo o nell’altro ne hanno usufruito e ne usufruiscono, da bambini come da ragazzi e perché no anche da adulti. Si tratta di letture che presentano differenti sfumature di fruizione con linguaggi diretti ed indiretti, consci ed inconsci, reali e fantastici; in ogni caso il filo conduttore che le unisce tutte quante è quello di stimolare, veicolare il pensiero e riflettere sui fatti della vita, sia interiore ed emozionale che esteriore e relazionale. La docente di letteratura per l’infanzia, Emy Beseghi, dell’Universita degli Studi di Bologna ha individuato diversi punti di riflessione per cogliere l’importanza della lettura e della letteratura per l’infanzia.
L’autrice e ricercatrice, afferma[2] che la letteratura dell’infanzia…
è uno specchio dell’identità perché attraverso la lettura si ragiona, soprattutto si riflette e i personaggi di ogni storia diventano compagni di viaggio che alleviano la solitudine e ci insegnano a vivere;
è un sentiero di conoscenza che invita alla lettura ed ogni storia può fare da ponte tra il conosciuto o passato e lo sconosciuto o futuro;
è uno scrigno dei sogni dove regna l’immaginario e la fantasia;
è una lanterna per i sentimenti;
è una sorgente di storie nuove, di nuove “case” in cui vivere.
Per i bambini e le bambine del Mister Fogg, la letteratura per l’infanzia proposta dalle educatrici/maestre, durante il percorso dell’anno scolastico, rappresenta un valido ponte per far sì che conoscenze nuove, linguaggi differenti, personaggi e situazioni di fanta/realtà, vengano accolti, ascoltati e fatti propri dagli stessi bambini. Il ponte unisce differenze e permette quello scambio reciproco e fecondo che facilita la comunicazione interiore e rafforza la comunicazione circolare tra il sé e l’altro, l’io e il mondo, la “mia casa” e le “altre case”. La lettura e la letteratura per l’infanzia permettono così di pensare e ragionare, di sviluppare una moralità autonoma e di “provocare” quel meccanismo fondamentale di vita sociale rappresentato dall’empatia, la quale è “motorizzata” dai neuroni specchio. Se nell’infanzia si promuove la spinta essenziale verso la vita inter-personale e intra-personale, il processo di socializzazione potrà spianare la via verso la crescita, lo sviluppo e la maturazione, visibile ed invisibile, della propria personalità. La via verso la conquista dell’identità e la sua espressione nella personalità psicofisicosociale, può e deve essere promossa anche attraverso l’incontro/scambio con la letteratura per l’infanzia. La parola infanzia deriva etimologicamente dal latino “infans” e significa “senza parole”, mentre l’etimologia della parola adolescente significa “cresce”: ecco allora che per facilitare il percorso evolutivo che va dai riflessi innati del neonato competente alla crescita/maturazione dell’adolescente (dal “senza parole” al pensiero intellettivo crescente e alle intelligenze multiple), la letteratura per l’infanzia in coordinazione con tutte le figure e agenzie psicopedagogiche e didattiche, può essere considerata a pieno titolo e ad honorem un valido e versatile strumento di potenzialità edu-formativa. Dalla letteratura per l’infanzia il bambino e la bambina ricevano, indirettamente ed inconsciamente, delle informazioni che riguardano la loro vita, poiché anche le filastrocche più semplice contengono le sfumature della vita, il bene ed il male, il buono e il cattivo, il problema e la soluzione, il cambiamento e il disorientamento.
Un albo illustrato che suggerisco è il seguente: William Joyce, “I fantastici libri volanti di Mr. Morris Lessmore”, Rizzoli, 2012; è un toccante libro sui libri, con applicazione iPad per vederne anche il video.
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[1] Filastrocche, fiabe, favole, ninna nanne, poesie, racconti storici, romanzi d’avventura, romanzi rosa, romanzi gialli, romanzi noir, romanzi fantasy, fumetti, fotoromanzi, libri illustrati, libri operativi di pre-logica/pre-lettura/pre-scrittura ecc.
[2] Emy Beseghi, “Infanzia e racconto”, Bononia University Press, Bologna, 2008; “L’isola misteriosa. Quaderni di letteratura per l’infanzia 1 e 3”, Mondadori, Milano.